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Acerra è una città di circa 60000 abitanti di  origine osca o, molto probabilmente, etrusca, nel V secolo a.C. fu conquistata dai sanniti e fu coinvolta alla guerra di campani e latini contro Roma; alleatasi con quest'ultima, ricevette nel 332 a.C. la cittadinanza senza diritto di voto. Ebbe la peggio nella seconda guerra punica, in seguito alla quale fu saccheggiata e rasa al suolo da Annibale (211 a.C.) ma ebbe una rinascita grazie alle sue doti commerciali e sotto il comando  dell' imperatore Augusto divenne una colonia militare. Aggregata a Napoli dal re ostrogoto Teodorico (494 d.C.), ne condivise le sorti per lungo tempo e, più volte distrutta da saraceni e beneventani, venne sempre velocemente riedificata; contea normanna sotto Riccardo di Medania, fu sede vescovile fin dall'XI secolo. Diventò feudo angioino e fu  implicata nella congiura dei baroni contro la corona d'Aragona. Concessa in feudo alla famiglia De Cardenas alla fine del XV secolo, fu interessata dalla grande opera di bonifica della pianura campana condotta dai viceré don Pedro di Toledo (1539) e Pedro Fernandez de Castro (1610), tendente a incanalare le acque stagnanti del fiume Clanio. Cospicui e interessanti sono i resti del passato: il castello medievale, sede del municipio, che sorge nella Piazza Grande ed è circondato da un fossato; la chiesa dell'Annunziata (XVII secolo); la chiesa del Purgatorio (XVIII secolo), dalla caratteristica facciata convessa, tipica del barocco, e la cattedrale, costruita forse sui resti di un tempio pagano.

Il Museo di Pulcinella

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Il Castello Dei Conti di Acerra

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Il Castello dei Conti di Acerra detto "baronale", distrutto dai Longobardi nell'834, divenne feudo degli Aquino fino al XIII secolo. Vi dimorò Manfredi di Sicilia come attestato da un documento del 1255. In seguito fu conquistato dal conte Roberto Sanseverino; entrò poi nel possesso di Gurello Orilia che lo abbellì per ospitare degnamente il consorte della regina Giovanna II, Giacomo de La Marche. Nel 1421 il castello fu assediato dagli aragonesi, ma non venne espugnato per la valorosa resistenza del popolo acerrano. In seguito appartenne ai de Cardenas; gli ultimi proprietari del palazzo furono gli Spinelli che lo tennero fino al 1925. Nel 1925 fu acquistato dall'Amministrazione Comunale e divenne sede del Comune; oggi è sede di numerosi musei. Nelle fondamenta del lato orientale (scuderie) sono stati rinvenuti i resti di un teatro romano.

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 E’ stato inaugurato recentemente la prima sala del Museo di Archeologia e Storia del territorio di Acerra e Suessula (il primo atto di convenzione del Museo fu firmato nel 1982) alla presenza, tra gli altri, della Dott.ssa Teresa Elena Cinquantaquattro, Sovrintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Napoli e della Dott.ssa Daniela Giampaola. Ospite anche il grande attore Giancarlo Giannini, ad Acerra presso il Castello dei Conti, per presentare il docu-film “Acerra, la Storia Ritrovata”, del quale è voce narrante, per la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, architettonico e naturalistico di Acerra.

Museo Diocesano

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 Museo Diocesano di Acerra è  ubicato nel complesso della Confraternita del SS. Sacramento, comunemente indicato come Corpus Domini. Esso era sede di un’associazione laicale sorta nel 1542 nel contesto della riforma cattolica. Le pratiche religiose di tale sodalizio (adorazione, servizio eucaristico, atti di carità) e lo stretto legame con la gerarchia mostrano il suo legame con le tesi cattoliche contrapposte al protestantesimo che in quel periodo si diffondeva in Europa.
La costruzione dell’edificio è avvenuta in più periodi. Nel 1587 fu costruita la chiesa, nel 1664 la cripta e nel 1684 la sagrestia e l’oratorio; le stanze del piano superiore sono di epoca molto più recente.

La Cattedrale

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La cattedrale di Acerra è dedicata a Santa Maria Assunta. È la cattedrale della diocesi di Acerra e il duomo della città. Una prima chiesa cattedrale, costruita probabilmente sui resti di un antico tempio romano dedicato a Ercole, esisteva già ad Acerra ed era già cattedrale nel 1058, poiché in essa fu creato cardinale dallo stesso Papa Niccolò II il conte dei Marsi, Oderisio. La chiesa, che in origine aveva dodici cappelle, conosce poi ricostruzioni e rimaneggiamenti in stile gotico ed in queste forme è conosciuta e descritta nel corso del Settecento. Nel 1789 l'edificio subisce dei crolli importanti che portano le autorità ecclesiastiche a demolire l'antica struttura gotica per costruirne una ex novo. I lavori iniziano nel 1791, proseguono lenti a causa della mancanza di fondi e di un progetto chiaro e preciso, e si concludono nel 1843.

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